Non mi ero mai accorto prima che sulla soglia dell'ingresso della nostra prima sede c'era un piccolissimo gradino di circa 3 centimetri. 
Lo notai però quando il signor Roberto, di 75 anni, arrivò accompagnato dalla moglie Graziella e fece fatica ad entrare per chiedere informazioni. 
Lo aiutai, lo feci accomodare su un comodo divano posto all'ingresso e facemmo la consulenza.
Dopo una vita da imprenditore dedicata al lavoro ora il signor Roberto aveva capito che era arrivato il momento di dedicarsi a sé stesso perché faceva fatica a muoversi e a deambulare correttamente, soprattutto sulle scale. Ricordo che a fine consulenza dovetti aiutarlo ad alzarsi dal divano perché non riusciva a farlo in maniera autonoma. 

Iniziammo così un percorso ONE-TO-ONE e grazie ad una serie di esercizi mirati di potenziamento, di propriocezione e di coordinazione il signor Roberto migliorava gradualmente.
Roberto migliorava così tanto che a breve decise di iscriversi anche la sua signora: con entrambi si strinse un rapporto quasi famigliare e mi invitarono persino a trovarli presso la loro casa in montagna. 
In loco mi fermò il suo vicino di casa dicendomi testuali parole "Cosa hai fatto a Roberto, che l'ultima volta che è stato qui non riusciva a salire le scale e adesso va' su che sembra uno stambecco?" 
Io sorrisi e raccontai il percoso di Roberto: il vicino di casa decise di chiedermi se potevo aiutare suo fratello a recuperare alcuni schemi motori a seguito di un ictus avvenuto molti mesi prima. Io acconsentii.

Con il signor Roberto e la moglie Graziella abbiamo passato insieme davvero molte giornate di ginnastica e non solo. Divenne un rapporto di fiducia e amicizia tale che decisero di chiedermi di allenare una delle loro figlie, poi due nipoti, poi un genero, il quale a sua volta poi iscrisse i suoi due figli. 
Un successo, sia il risultato con il buon Roberto, sia il grande e positivo passaparola che ne derivò. 
Anche queste sono soddisfazioni. 


Back to Top