Matteo era un giovanissimo minorenne che fu iscritto dai suoi genitori per due motivi.
1) Il papà chiedeva che il figlio diventasse più forte a calcio.
2) La mamma chiedeva che il ragazzo diventasse muscoloso e più "maschio".

Io feci immediatamente una
valutazione posturale e feci presente che le richieste di mamma e papà non erano temporaneamente soddisfabili perché il ragazzo doveva necessariamente e immediatamente fare una correzione posturale altrimenti io o qualsiasi altro "addetto ai lavori" lo avremmo rovinato per sempre. 
La sua postura era critica e la sua struttura era troppo esile per lavorare su un progetto così importante senza mettere delle solide fondamenta.

La loro insistenza è stata pesante allora io decisi di porre al giovane, in presenza dei genitori, alcune domande:
1)
"Matteo, ti piace giocare a Calcio?"
Risposta:
"Sì, ma non così tanto".
2) "Matteo, preferisci diventare muscoloso subito e avere problemi di salute tra qualche anno oppure diventare muscoloso tra un anno e aumentare le tue prestazioni fisiche senza accusare problemi?"
Risposta:
"Voglio essere più forte, ma stando bene".
Bene. La mela per una volta è fortunatamente caduta lontana da un albero pericoloso.

Accolsi Matteo a braccia aperte e dopo due mesi di ginnastica posturale e di tecniche per lavorare sugli schemi motori precisi svolti con dedizione quotidiana feci una riunione con i genitori e la mamma del ragazzo mi disse "Complimenti! Ora si che si vede che Matteo ha messo su un po' di massa muscolare!"
Le risposi:
"La ringrazio signora, ma in realtà questa è la massa muscolare che suo figlio aveva già. Era nascosta dalla postura sbagliata. Abbiamo fatto quasi esclusivamente ginnastica posturale e schemi motori. Mai un allenamento perché non era pronto. ADESSO È PRONTO per iniziare un programma di preparazione atletica se lui vuole".

La signora rimase basita, esterrefatta e quasi offesa dal fatto che io non iniziai seguendo le richieste iniziali dei genitori, però rimase molto soddisfatta dei primi risultati. 
Ma l'orgoglio talvolta ti fa prendere decisioni sbagliate e a Matteo fu vietato di frequentarci per un anno e mezzo. Questione di principio. 

Un bel giorno ricevo una telefonata dalla mamma di Matteo:
"LUCA, TI RICORDI DI ME?" 
"E come potrei essermi dimenticato? Posso esservi utile?" 
"Matteo ha lasciato il calcio e dice che vuole essere allenato da te.".
"Va bene, incontriamoci".
Al nostro incontro noto immediatamente che Matteo aveva mantenuto una postura eccezionale come quando finí il primo ciclo di ginnastica con me. Gli chiesi come fosse possibile e lui mi rispose che aveva continuato ad allenarsi con costanza con tutto quello che aveva imparato durante il tempo passato insieme.

Mi racconta anche che se ora ha voglia gioca a calcio per diletto, ma senza lo stress e la pressione dell'agonismo. Vuole trasformare il suo corpo. Vuole dedicarsi a sé stesso.
Matteo è diventato grande. Matteo ha aperto le sue ali.
Lo accolgo nuovamente a braccia aperte e dopo aver fatto un ripasso di qualche mese sugli schemi motori abbiamo fatto un lavoro sul sistema nervoso per aumentare la capacità contrattile delle sue fibre muscolari dopo un anno passato insieme il ragazzo ha messo una buona porzione di massa magra, ha sviluppato una forza da non sottovalutare e ha mantenuto una postura invidiabile.
Sono molto fiero ed orgoglioso di Matteo.
Gli eventi e l'etica ci hanno aiutati a consolidare un gran bel rapporto di fiducia.
A presto, Matteo, ci vediamo in palestra!



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